Descrizione prodotto
Principio Attivo di Tachipirina Gocce Bambini:
1 ml di soluzione contiene 100 mg di paracetamolo.
Eccipienti
Glicole propilenico, macrogol 6000, sorbitolo, saccarina sodica, aroma agrumi vaniglia, propile gallato, caramello (E150a), sodio edetato, acqua de purata.
Indicazioni ed Utilizzo di Tachipirina Gocce:
Come antipiretico per abbassare la febbre: trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali l’influenza, le malattie esantematiche, le affezioni acute del tratto respiratorio, ecc.
Come Antidolorifico: cefalee, nevralgie, mialgie ed al tre manifestazioni dolorose di media entità, di varia origine.
Controindicazioni:
Ipersensibilità al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Grave insufficienza Epatica.
Posologia e Modalità di utilizzo di Tachipirina Gocce Bambini:
Nei bambini fino a 10 anni di età è indispensabile rispettare la posologia definita in base al peso corporeo e non in base all’età, che è approssimativa ed indicata solo a titolo di informazione.
Se l’età del bambino non corrisponde al peso riportato in tabella, fare sempre riferimento al peso corporeo per la scelta del dosaggio.
Schema posologico delle gocce:
- Peso da 3,2 kg: 8 gocce fino a 4 volte al giorno (ogni 6 ore);
- Peso da 4,3 kg: 10 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 5,3 kg: 13 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 6,1 kg: 22 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 6,7 kg: 25 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 7,2 kg: 27 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 8 kg: 30 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 9 kg: 33 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 10 kg: 36 gocce fino a 4 volte al giorno;
- Peso da 11 kg: 39 gocce fino a 4 volte al giorno.
Conservazione:
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Avvertenze:
Nei rari casi di reazioni allergiche, la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituito un idoneo trattamento.
Usare con cautela in caso di alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcool (3 o più bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico) disidratazione , ipovolemia.
Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh>9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalita’ epatica, carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia emolitica.
Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi, perciò la somministrazione nei soggetti con insufficienza renale deve essere effettuata solo se effettivamente necessaria e sotto il diretto controllo medico.
In caso di uso protratto è consigliabile monitorare la funzione epatica e renale e la crasi ematica.
Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.
Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco.
Interazioni:
La somministrazione concomitante di colestiramina riduce l’assorbimento del paracetamolo.
L’assunzione contemporanea di paracetamolo e cloramfenicolo può indurre un aumento dell’emivita del cloramfenicolo, con il rischio di elevarne la tossicità.
L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR.
In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente de i valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione.
Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina).
Lo stesso vale nei casi di etilismo e nei pazienti trattati con zidovudina.
La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
Effetti collaterali:
Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi.
Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema della laringe, angioedema, shock anafilattico).
Patologie del sistema nervoso: vertigini.
Patologie gastro intestinali: reazione gastrointestinale.
Patologie epatobiliari: funzionalità epatica anormale, epatite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi epidermica, eruzione cutanea.
Patologie renali ed urinarie: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria.
Gravidanza ed Allattamento
Nonostante studi clinici in pazienti gravide o in allattamento non abbiano evidenziato particolari controindicazioni all’uso del paracetamolo nè provocato effetti indesiderati a carico della madre o del bambino, si consiglia di somministrare il prodotto solo in casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.